martedì, 19 Novembre 2024

Con le pinne, fucile, occhiali e… defibrillatore

Scatta l’obbligo per gli stabilimenti balneari di alcune regioni italiane dì mettere a disposizione dei clienti il defibrillatore. In alcune regioni, come Emilia Romagna, Toscana e Lazio, l’obbligo esiste già dalle scorse estati e riguarda defibrillatori DAE, quelli semiautomatici, di facile utilizzo (sempre previa formazione).

“Senza voler creare inutili allarmismi, credo che la presenza di un defibrillatore dea in ogni stabilimento, o magari ogni due, se sono molto vicini, sia un requisito importantissimo anche laddove non imposto dalla legge – commenta Simone Madiai, ad EMD118 – Echoes Medical Division. – Nel periodo estivo le spiagge si affollano di persone dalle più svariate età e patologie che spesso restano sotto il sole anche nelle ore più calde. Il forte caldo e l’eccessiva sudorazione aumenta la possibilità di avere un malore, in special modo per i soggetti a rischio, e non sempre nei pressi dello stabilimento sono presenti strutture adeguatamente attrezzate ad intervenire. Avere a disposizione un defibrillatore consente di guadagnare importantissimi minuti mentre si attende l’arrivo del personale medico”.

Come è ormai noto a tutti, la tempestività dell’intervento nei casi di arresto cardiaco è il fattore discriminante. In Italia ogni anno 70 mila persone vengono colpite da arresto cardiaco. Il tasso di mortalità oggi è, fortunatamente, molto più basso rispetto al passato, scendendo al di sotto dell’11%, e oltre l’80% dei decessi avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie.

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